Cosa è l’etichettatura ambientale?
Hai investito nella filiera del biologico o della sostenibilità, ma l’etichetta del tuo prodotto è ancora l’anello debole della catena. Usare materiali tradizionali vanifica l’intero sforzo di posizionamento green e crea una dissonanza evidente tra il tuo prodotto e il suo packaging.
Oggi, la coerenza è valuta di scambio. Il mercato B2C e i buyer B2B esigono trasparenza e integrità in ogni dettaglio. Non allineare l’etichetta al contenuto è un errore strategico che non solo espone l’azienda al rischio di perdere clienti, ma complica anche la conformità alla crescente normativa sull’etichettatura ambientale italiana ed europea.
Cos’è un’etichetta ecosostenibile: le tre r del packaging
la definizione: un’etichetta è sostenibile solo se coerente
Un’etichetta ecosostenibile è un’etichetta che, in ogni suo componente (supporto, adesivo e inchiostro), riduce al minimo l’impatto ambientale e si allinea al ciclo di vita del prodotto a cui è applicata. Non basta che la carta sia riciclata; l’intera soluzione deve facilitare lo smaltimento corretto del packaging primario.
Le tre r: riciclabile, rinnovabile, ridotto
Il concetto di sostenibilità nel settore delle etichette si può riassumere in tre pilastri fondamentali:
Riciclabile: L’etichetta e il suo adesivo non devono contaminare o ostacolare il processo di riciclo del contenitore su cui sono apposte (vetro, plastica, alluminio).
Rinnovabile: L’etichetta è realizzata con materie prime non fossili, come quelle derivate da scarti vegetali o da biomasse (es. canna da zucchero, mais, erba).
Ridotto: L’impiego di materiali ultra-sottili (film o carte) che riducono il volume complessivo dei rifiuti e il consumo di risorse.
I materiali green più innovativi per i prodotti bio
L’innovazione nel campo dei supporti è costante. Oggi, le aziende che puntano sul biologico o sul naturale hanno a disposizione opzioni che combinano estetica materica e performance ambientale.
Carta erba e canna da zucchero: le opzioni a base vegetale
Carta Erba: Un’alternativa che sta guadagnando terreno. È composta in parte da fibre d’erba essiccata (fino al 30%) e ha un aspetto distintivo, con piccole imperfezioni visibili che comunicano autenticità. Riduce notevolmente l’uso di acqua (fino al 99%) ed energia nella produzione rispetto alla cellulosa vergine.
Canna da Zucchero (Bagassa): Carta ricavata dagli scarti di lavorazione della canna. È una materia prima a rapido rinnovo che produce etichette dall’aspetto naturale, perfette per i prodotti alimentari.
Il riuso della plastica: ocean bound e polimeri riciclati (rpet/rpp)
Non tutte le plastiche sono nemiche della sostenibilità. L’importante è il loro ciclo di vita:
Ocean Bound (OBP): Materiale ricavato dalla plastica raccolta in aree costiere, prima che possa finire nell’oceano. Viene riciclato e trasformato in un film (spesso Polipropilene o PE) con le stesse prestazioni del materiale vergine.
Polimeri Riciclati (rPET/rPP): Etichette realizzate con PET o Polipropilene post-consumo, riducendo la dipendenza da fonti fossili.
Le bioplastiche (pla e film bio-based): l’alternativa al pet
Per i prodotti che richiedono la flessibilità e la resistenza del film plastico, la soluzione è la bioplastica. Il PLA (acido polilattico), derivato da amidi vegetali (come il mais), è il biopolimero più noto per le sue proprietà di compostabilità industriale, a condizione che l’intero sistema (adesivo incluso) sia certificato.
Biodegradabile vs. compostabile: la differenza cruciale (e la normativa en 13432)
Questo è il punto di maggiore confusione e dove l’autorità normativa del tuo blog deve emergere.
biodegradabilità: cosa significa davvero (e i limiti)
Un materiale è biodegradabile se si scompone in sostanze più semplici (acqua, CO2, biomassa) grazie all’azione di microrganismi. La legge impone che questo avvenga in un periodo di tempo definito. Attenzione: la biodegradabilità non garantisce lo smaltimento nell’umido, a meno che non sia specificamente compostabile.
Compostabilità: il requisito della norma uni en 13432
Un materiale è compostabile quando, oltre a essere biodegradabile, si disintegra in modo completo e senza residui tossici in un processo di compostaggio industriale.
La norma europea UNI EN 13432 definisce i requisiti vincolanti per la compostabilità di un imballaggio, che includono:
- Disintegrazione (non più del 10% del materiale deve superare un setaccio dopo 12 settimane).
- Biodegradazione (almeno il 90% in 6 mesi).
- Bassi livelli di metalli pesanti e assenza di effetti negativi sulla qualità del compost finale.
L’importanza della certificazione (tüv austria e cic)
Per dimostrare la conformità alla EN 13432, l’etichetta deve ottenere una certificazione da un organismo terzo come TÜV AUSTRIA (con il logo Ok Compost) o il Consorzio Italiano Compostatori (CIC). Solo con questi marchi il consumatore è autorizzato a smaltire l’etichetta (e l’imballaggio ad essa legato) nell’organico.
[Immagine: Grafico/infografica che illustra in 3 passaggi (1. Disintegrazione 2. Biodegradazione 3. Qualità del compost) la differenza chiave tra biodegradabile e compostabile. Alt-Text: Ciclo di vita etichetta compostabile EN 13432].
Etichettatura ambientale in Italia: gli obblighi per i produttori
L’Italia, con l’attuazione del D.Lgs. 116/2020 e successivi aggiornamenti, ha reso l’etichettatura ambientale un obbligo per tutti gli imballaggi (e le etichette in quanto parte dell’imballaggio).
Il d.lgs. 116/2020 e l’obbligo di identificazione del materiale
I produttori hanno l’obbligo di indicare il codice identificativo del materiale di imballaggio utilizzato (es. PAP 21 per la carta, PET 1 per il polietilene) e fornire indicazioni chiare sulla raccolta (es. “Raccolta Carta”).
Etichette compostabili: come evitare il greenwashing e rispettare la legge
Per i prodotti bio o compostabili, l’etichetta deve riportare la menzione della conformità agli standard europei (EN 13432) e gli elementi identificativi del produttore e del certificatore. Non basta scrivere “Ecologico” o “Green” per essere a norma, bisogna certificare il processo.
Adesivi e inchiostri: l’altro lato della sostenibilità
La sostenibilità è un sistema. Un’etichetta non è solo il supporto cartaceo.
L’adesivo compostabile o ‘wash-off’: la scelta per il riciclo perfetto
L’adesivo è spesso l’elemento critico. Esistono due soluzioni per l’ecosostenibilità:
- Adesivi Compostabili: Se l’etichetta è compostabile, anche l’adesivo deve esserlo, per non contaminare il compost finale.
- Adesivi Wash-Off: Sono essenziali per il riciclo del vetro e del PET. Questi adesivi si dissolvono in acqua calda durante il lavaggio industriale del contenitore, permettendo all’etichetta di separarsi senza lasciare residui collosi.
Inchiostri a base acqua e atossici: sicurezza e impatto zero
Nel settore bio, è prassi utilizzare inchiostri a base d’acqua o con formulazioni a basso VOC (Volatile Organic Compounds), riducendo le emissioni e i rischi per la salute. Questo garantisce che anche il colore stampato sia coerente con la filosofia green.
Adesivi e inchiostri: l’altro lato della sostenibilità
La sostenibilità è un sistema. Un’etichetta non è solo il supporto cartaceo.
L’adesivo compostabile o ‘wash-off’: la scelta per il riciclo perfetto
L’adesivo è spesso l’elemento critico. Esistono due soluzioni per l’ecosostenibilità:
- Adesivi Compostabili: Se l’etichetta è compostabile, anche l’adesivo deve esserlo, per non contaminare il compost finale.
- Adesivi Wash-Off: Sono essenziali per il riciclo del vetro e del PET. Questi adesivi si dissolvono in acqua calda durante il lavaggio industriale del contenitore, permettendo all’etichetta di separarsi senza lasciare residui collosi.
Inchiostri a base acqua e atossici: sicurezza e impatto zero
Nel settore bio, è prassi utilizzare inchiostri a base d’acqua o con formulazioni a basso VOC (Volatile Organic Compounds), riducendo le emissioni e i rischi per la salute. Questo garantisce che anche il colore stampato sia coerente con la filosofia green.
Come scegliere la stampante giusta per i materiali eco-friendly
L’utilizzo di materiali naturali (come la carta erba) o riciclati pone sfide specifiche che solo le attrezzature giuste possono risolvere.
Sfide di stampa: le etichette naturali e i loro requisiti
I materiali riciclati e naturali tendono a essere meno uniformi. Richiedono sistemi di stampa che garantiscano:
- Aderenza dell’inchiostro anche su superfici ruvide o fibrose.
- Precisione per la stampa di codici a barre e QR Code su sfondi non omogenei.
La flessibilità della stampa digitale per le piccole serie bio
Per le aziende bio, che spesso hanno un catalogo di prodotti più ampio ma con volumi per lotto più bassi, la stampa digitale interna è la soluzione ideale. Essa permette di:
- Testare rapidamente nuovi materiali ecosostenibili.
- Stampare in just-in-time, riducendo gli sprechi e l’obsolescenza di etichette pre-stampate non più a norma.
Le soluzioni di stampa fornite da Irideitalia (partner del Gruppo Finlogic) sono configurabili per l’uso di ribbon e inchiostri eco-compatibili e supportano tutti i nuovi materiali certificati compostabili e riciclati, ottimizzando i tuoi processi interni.
Domande frequenti (faq) sulle etichette green
Le etichette compostabili sono sempre più costose?
In linea di massima, sì, i materiali certificati hanno un costo leggermente superiore. Tuttavia, i costi si stanno rapidamente riducendo con l’aumento della domanda. Inoltre, il maggiore valore percepito e la conformità normativa giustificano ampiamente il premium price.
L’adesivo influisce sulla riciclabilità del packaging?
Assolutamente sì. Un adesivo non wash-off può contaminare il flusso di riciclo del vetro o della plastica, costringendo il riciclatore a scartare l’intero lotto di contenitori. Per il riciclo è cruciale scegliere un adesivo specifico che si separi facilmente.
Posso usare etichette riciclate su tutti i tipi di prodotto?
Sì, ma è fondamentale verificare che siano rispettate due condizioni: l’esigenza di resistenza (soprattutto su prodotti oleosi o in ambienti umidi) e la normativa igienico-sanitaria per i prodotti a contatto indiretto con alimenti (food).
Scegliere un’etichetta ecosostenibile non è più una scelta nice-to-have, ma un requisito di coerenza del brand e, sempre più spesso, un obbligo normativo. Dalla carta erba all’adesivo wash-off, ogni componente comunica l’integrità del tuo marchio. I materiali esistono e le tecnologie di stampa sono pronte per supportarti.
Vuoi assicurarti che il tuo packaging bio sia 100% coerente e a norma? Non rischiare multe o incoerenze di brand che danneggiano la tua reputazione.
Contatta oggi il team di Irideitalia, consociata del Gruppo Finlogic, per una consulenza sui materiali ecologici certificati e per scoprire le nostre soluzioni di stampa digitale e termica adatte a gestire ogni tipo di supporto eco-friendly.








