La nuova Normativa sulle etichette per abbigliamento

Sanzioni più salate per chi produce etichette per vestiti non a norma

Dal 4 Gennaio 2018, è entrato in vigore il Decreto Legislativo n. 190 del 15 novembre 2017 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 296 del 20 dicembre 2017) riguardante le sanzioni per chi viola le disposizioni per l’etichettatura per abbigliamento e moda e per il settore calzaturificio.

La normativa corregge le responsabilità riguardanti le etichette tessili non regolarizzate, precedentemente attribuite ai soli commercianti, vedendole adesso assegnate ai produttori.

Di seguito, ecco alcune fra le principali novità introdotte dalla Normativa.

Le nuove sanzioni amministrative pecuniarie per i prodotti tessili

A chi verranno applicate le nuove sanzioni stabilite dalla normativa per le etichette e cartellini per l’abbigliamento? Produttori, fornitori e distributori rischiano sanzioni amministrative pecuniarie.

  • Ai produttori di etichette tessili non regolarizzate verrà assegnata una completa responsabilità, con sanzioni fino a 20.000€
  • Ai produttori che non regolarizzano i prodotti tessili, entro 60 giorni dalla prima entrata sul mercato, privi di etichettatura o nel caso dove non non dovesse essere conforme alle prescrizioni del regolamento UE.
    Le sanzioni andranno dai 3.000€ ai 20.000€.
  • Ai fornitori online che hanno omesso la composizione delle etichette per vestiti verrà inflitta una sanzione dai 1.500€ ai 20.000€.
  • Ai fornitori che non indicano sull’etichetta le informazioni del prodotto in lingua italiana la sanzione va dai 1.500€ ai 20.000€.
  • Ai distributori lanciano un prodotto tessile con l’etichetta sprovvista dei dati sulla composizione fibrosa, la sanzione varia dai 700€ ai 3.500€.

Le informazioni obbligatorie sulle etichette per abbigliamento

Quali sono le informazioni da riportare necessariamente su ogni etichetta?

Alcune delle norme da seguire per evitare di incorrere in sanzioni sono varie e dettagliate:

  • La composizione fibrosa dovrà essere scritta per esteso con la percentuale di peso.
  • Le etichette tessili dovranno corrispondere a ciò che sarà scritto nei relativi documenti commerciali, per esempio le percentuali di composizione fibrosa.
  • L’etichetta dovrà essere saldamente fissata al relativo prodotto.
  • L’etichetta deve indicare l’anagrafica del produttore.
  • L’etichetta dovrà indicare se il prodotto “contiene parti non tessili di origine animale”.

La normativa sulle etichette per calzature

L’etichetta dovrà essere esposta, completamente, in lingua italiana e dovrà sempre essere visibile in negozio con i relativi simboli indicanti i materiali di cui la calzatura è composta.

Gli e-commerce dovranno sempre indicare la composizione fibrosa, rendendola ben visibile al consumatore nella rispettiva etichetta on-line.

Chi è obbligato a rispettare la normativa sull’etichettatura per vestiti?

Il fabbricante che progetta e produce un prodotto con iscritto nome o marchio, deve garantire la fornitura dell’etichetta del relativo prodotto.

L’importatore di un prodotto da un paese estero (della Comunità Europea), deve invece garantire le informazioni esatte sulle etichette l’abbigliamento. Il distributore che commercializza un prodotto deve anche etichettarlo qualora lo producesse.

Quali prodotti devono essere obbligatoriamente etichettati?

Tutti quei prodotti tessili costituiti da fibre che compongono l’80% del loro peso, i rivestimenti di mobili, materassi, ombrelli e articoli da campeggio ed infine i prodotti tessili integrati ad altri prodotti, devono essere etichettati.

 

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SMART DISTANCE

Il dispositivo per il distanziamento sociale

Una nuova soluzione per la sicurezza dei lavoratori

Il Gruppo Finlogic, dopo essere stato sempre operativo in questo periodo di emergenza, lancia SMART Distance, un nuovo strumento tecnologico per controllare il distanziamento dei lavoratori in azienda.

Indossabile come un comodo orologio, SMART Distance è il risultato di una collaborazione tra il Gruppo Finlogic, Tecmark e Mobile Project che permette di avvertire quando si è troppo vicini ad un collega.

L’utilizzo dello Smart Distance in varie situazioni operative

Il dispositivo può essere utilizzato anche in altri ambiti lavorativi come per esempio per tracciare i flussi del magazzino, evitare collisioni tra mezzi e pedoni oppure per gestire le presenze all’interno dell’azienda.

Il Gruppo Finlogic contro la pandemia

La sinergia tra le aziende

Dino Natale, amministratore delegato del Gruppo Finlogic, ha dichiarato: “Oggi con lo Smart Distance lanciamo un’ulteriore sistema utile al distanziamento sociale che si aggiunge ai nostri servizi per la tracciabilità della supply chain“.

Il Gruppo Finlogic, con 222 dipendenti e 9 consociate, può vantare preziose collaborazioni per la creazione di progetti unici.

Silvia Tittozzi, Marketing Manager del Gruppo, afferma:
“La sinergia tra le aziende del Gruppo Finlogic ci permette di realizzare tutto al nostro interno, grazie alle elevate competenze tecniche specifiche del management e dei tecnici di ogni azienda coinvolta.
In questo caso il progetto è nato dall’idea e progettazione tecnica di Tecmark, affiancato da Mobile Project per lo sviluppo dei software, interfacce e applicazioni e supportato da Smart Lab 3D per la creazione del design, realizzazione del primo prototipo ed oggi della produzione vera e propria”.

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